CARO DIEGO AVVOCATO ILLUSTRE
Caro Diego Avvocato illustre,
lo stato dell’azienda Giustizia ma anche e principalmente della Giustizia quale percepita nel comune sentire, è stato da te ottimamente tratteggiato nella tua e-mail che riscontriamo in ritardo e ce ne scusiamo .
Il nostro discorso nasce nel lontano1984, allorquando costituimmo l’ associazione Camera di Giustizia – atto per notar Bellecca del 21.05.1984.
Noi – lo premettiamo – abbiamo sempre ritenuto, e lo riteniamo ancora, che i Magistrati dovessero allora e debbono, più che mai oggi, “viaggiare la vita”, con una marcia in più degli altri(gli altri siamo anche noi) per la quale godono, nel corso dell’impiego, di non insignificante “corrispettivo”,costituito da lauti stipendi, di indennità varie, di congrue pensioni, da sostanziosi TFR, nonché,cessato il rapporto di lavoro, da ambiti e remunerativi incarichi, offerti da più parti e non solo politiche, ed in ogni caso, e fin dall’inizio della carriera (progressione automatica magari restando nella stessa sede) da guarantigie varie, onori e deferenze di ogni tipo.
Insomma potere (tanto) e prestigio.
Ciò nonostante si acuisce sempre più la crisi (sulla pelle di noi avvocati e principalmente sulla pelle dei cittadini) dell’azienda Giustizia intesa come macchina, e della Giustizia – L’altra – quella che è andata smarrita .
Epperò, se si leggono i costi dell’apparato, si constata che in Italia essi sono i più onerosi ma con la pessima resa che tutti conosciamo.
E dunque se esiste, come esiste, il problema giustizia (inteso nei due sensi) va rivisto in gran parte – quando sarà possibile – l’ordinamento giudiziario appena varato (ANM, CSM, Scotti, Mastella, etc…). Vanno cambiate le mentalità di alcuni – forse di molti – Magistrati.
Un esempio Diego ? Eccolo . Per 12 Euro si può comprare un libro (sett.07), scritto, anzi a cura,del Magistrato dott. Bruno Tinti e da altri quattro magistrati che però vogliono restare anonimi! Editore Chiarelettere. Il titolo “la giustizia raccontata da chi la fa- toghe rotte- prefazione di Marco Travaglio (al quale inviamo la presente).
Chi è il dott. Tinti lo si apprende dalla sua biografia ad opera del sig. Anonimo. Egli è procuratore della Repubblica – aggiunto – presso il Tribunale di Torino.
Diego, per favore, leggi questo libro e capirai dove, effettivamente, siamo andati (noi avvocati ed i cittadini). Anzi dove ci hanno mandati.
Egli afferma 1) … La Giustizia italiana non funziona perché programmata per non funzionare !!! (NDR e il CSM e l’ANM – (ed oggi Mastella) – e Violante e Caselli e Bruti Liberati e Rossi e vi ricordate Elena Paciotti già segretaria ANM subito poi Parlamentare Europeo ! Solo per fare alcuni nomi)
2) “NDR …A Roma ci sono più avvocati che nell’intera Francia (Gli avvocati sono la sua ossessione. Tra l’altro prima di essere Magistrato era avvocato esercente) perché … anche loro (gli avvocati) debbono campà (pag. 13) … Il PM deve solo aspettare con pazienza che il difensore faccia il controesame . Le cose più importanti per l’accusa escono sempre dal controesame della difesa (pag. 54)! … e, in tutto il libro, lo chiamo così, si legge una “tentata pantomima” che vorrebbe essere la rappresentazione in chiave umoristica macchiettistica della umana tragedia – tutta italiana – che si riscontra nei tribunali dove spessissimo l’innocente va in galera ed il delinquente viene assolto; negli ospedali dove è possibile che ti asportino il rene buono al posto di quello malato; negli Enti e strutture pubbliche dove il “posto” viene inteso come rendita ed il lavoro da svolgere, poi, è un’altra cosa e così via.
Tornando al nostro autore, noto, ed agli altri, anonimi autori, pure magistrati, l’avvocato è la macchietta protagonista principale. I magistrati NO.
E’ vero L’azienda Giustizia è anche quella delineata dal TINTI ma attori principali non siamo noi avvocati e ciò perché, indipendentemente da altri tristissimi, avvilenti, volgari, discorsi (Catanzaro, Matera, Potenza, Reggio Calabria etc… in questo periodo sulle pagine di tutti i giornali!) le sentenze le emettono loro i Magistrati e non noi avvocati. Le indagini le fanno loro e non gli avvocati; essi i magistrati dispongono della polizia giudiziaria non gli avvocati. Le custodie cautelari le dispongono loro i magistrati e non noi avvocati. I sequestri e confische di beni etc…li ordinano loro i magistrati . Le procedure fallimentari, le procedure espropriative le gestiscono loro, i magistrati e non noi avvocati.
Non gli avvocati. Noi, avvocati, cerchiamo, quando ce lo consentono, l’affermazione del Diritto.
Diego leggilo questo libro. Divulgalo.
A Travaglio dico: aggiunga un’altra cultura:la quinta, quella dei Magistrati corrotti e di cui alle passate recenti e recentissime cronache. Legga i giornali del 1987 intorno al problema della responsabilità civile dei Magistrati e sul relativo referendum popolare (circa il 90 % disse SI ) Legga la legge, anzi le leggi beffe, per aggirare la volontà popolare!
Diego, un caro saluto. Nicola Cioffi, Avvocato